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Corso di Laurea Magistrale in Storia dell'Arte

Diateca

Responsabile: prof.ssa Tiziana Serena
La Diateca di Storia dell'arte Raccolta di diapositive, utilizzate per la didattica.

La Diateca, attualmente accessibile da parte dei docenti, è una delle più importanti diateche universitarie italiane di storia dell'arte (sono attestati una decina di casi): dispone di circa 60.000 immagini di riproduzioni analogiche di opere d'arte (pittura, scultura, architettura e arti minori) conservate prevalentemente nel territorio toscano, italiano e nei paesi europei.

Le diapositive sono conservate all'interno di 669 cassetti in legno distribuiti in 8 armadi: sono raggruppate in tre grandi famiglie ESTERO - ITALIA - ARTI MINORI, a loro volta disposte secondo il genere artistico e in ordine alfabetico per autore, quindi cronologico. Per la maggior parte il materiale è accompagnato da didascalie manoscritte sul telaio, attestanti la paternità, il titolo, la datazione e l'ubicazione dell'opera d'arte.

La particolare importanza della Diateca consiste nel fatto che questi materiali iconografici sono il risultato di campagne fotografiche e commissioni riconducibili agli interessi di ricerca dei docenti di discipline storico-artistiche che hanno insegnato nell'Ateneo fiorentino sin dalla metà del secolo scorso, afferenti prima all'Istituto di Storia dell'Arte e poi, dal dicembre 1989, ai Dipartimenti di Storia delle Arti e dello Spettacolo e a quello sul Medioevo e Rinascimento.

La consistenza e natura dei materiali, che rappresentano un vero e proprio patrimonio storico per l'Ateneo, è quindi da mettersi in relazione da un lato agli interessi di studio e ricerca dei singoli docenti e, dall'altro, all'impostazione didattica della storia delle arti della cosiddetta Scuola Fiorentina. In particolare si possono individuare cinque nuclei fondativi ‘storici' riferibili rispettivamente all'attività di Roberto Longhi, Roberto Salvini, Alessandro Parronchi, Carlo Del Bravo, Guglielmina Gregori e Maria Grazia Ciardi Dupré. Attualmente tali fondi non sono fisicamente distinti all'interno della Diateca, ma è possibile ricostruire la paternità di gran parte delle diapositive attraverso l'individuazione degli interessi specifici di ciascun professore.

Attualmente la Diateca è utilizzata e incrementata con le medesime intenzioni, ovvero per finalità didattiche dai docenti delle discipline storico-artistiche.

1. Il progetto "Storia dell'arte on line"

Nell'ambito del programma di valorizzazione e conservazione della Diateca, il Dipartimento di Storia delle Arti e dello Spettacolo ha promosso, a partire dal dicembre 2007, il progetto di Servizio Civile denominato Storia dell'Arte on line con l'obiettivo di migliorare e ampliare le opportunità di studio e formazione degli studenti.

A questo proposito sono state impiegate quattro volontarie per svolgere l'attività di inventariazione e trasferimento del materiale iconografico della Diateca dai supporti tradizionali (diapositiva su pellicola e su vetro) a quelli digitali, in previsione di un futuro accesso alla Diateca da parte di studenti e docenti tramite un database consultabile on-line.

Tutte le diapositive sono state digitalizzate utilizzando una macchina fotografica Panasonic FZ50 con lente aggiuntiva acromatica per fotografie ravvicinate (spazio colore SRGB, 14.000.000 pixel nativi, compressione Jpg High: la risoluzione è sufficiente a distinguere chiaramente la grana delle diapositive).

Le immagini così ottenute sono state ritagliate e ricampionate in modo che la risoluzione non scendesse al di sotto dei 10.000.000 di pixel, e suddivise in cartelle che riproducono virtualmente la disposizione in cassetti e palchetti degli armadi.

Una parte delle immagini è già stata schedata secondo lo standard nazionale ICCD attraverso la Scheda F. Sono stati inoltre creati due Autority files, in riferimento agli standard fissati dal John Paul Getty Museum, contenenti rispettivamente i nomi degli autori delle opere d'arte fotografate secondo la Union List of Artist Names (ULAN) e i nomi geografici secondo ilThesaurus of Geographic Names (TGN).

1.1. Specifiche del progetto

La Diateca possiede, e mette a disposizione dei propri docenti, una importante raccolta di diapositive, utilizzate per la preparazione delle lezioni e per la predisposizione dei materiali didattici.

La Diateca, attualmente non accessibile da parte degli studenti, è una delle più importanti diateche universitarie italiane di storia dell'arte (sono attestati meno di 10 casi): dispone di circa 60.000 immagini di riproduzioni in forma analogica di opere d'arte (pittura, scultura, architettura e arti minori) conservate prevalentemente nel territorio toscano, italiano e nei paesi europei.

Le diapositive sono conservate all'interno di 669 cassetti in legno distribuiti in 8 armadi; sono raggruppate in tre grandi famiglie ESTERO - ITALIA - ARTI MINORI, a loro volta disposte secondo il genere artistico e in ordine alfabetico per autore e cronologico. Per la maggior parte il materiale è accompagnato da didascalie manoscritte lungo il telaio, attestanti il titolo, la paternità, la datazione e l'ubicazione dell'opera d'arte.

Nell'ambito del programma di valorizzazione e conservazione della Diateca, il Dipartimento di Storia delle Arti e dello Spettacolo ha promosso, a partire dal dicembre 2007, il progetto di Servizio Civile denominato Storia dell'arte on line con l'obiettivo di migliorare e ampliare le opportunità di studio e formazione degli studenti. A questo proposito sono state impiegate quattro volontarie per svolgere l'attività di inventariazione e trasferimento del materiale iconografico della Diateca dai supporti tradizionali (diapositiva su pellicola e su vetro) a quelli digitali.

Responsabili del progetto: prof.ssa Maria Grazia Messina e prof.ssa Tiziana Serena.

Articolazione del progetto:

Formazione Generale e Specifica

Inventariazione

  • Messa a punto di un metodo di inventariazione costituito da una sigla Alfanumerica diviso per Armadio (Numero) Palchetto (Lettera alfabetica) Cassetto (Numero) con etichette adesive (es. 1A1 001, 1A1 002 etc.).

Redazione di fogli di lavoro per il reperimento del materiale, dove sono stati riportati i seguenti dati:

  • Collocazione, che fa riferimento al nuovo inventario assegnato;
  • Titolo riportato sul cassetto;
  • Contenuto, ovvero i titoli dei vari settori in cui è suddiviso il cassetto;
  • Vecchio Inventario, che fa riferimento al precedente numero di inventario qualora esistente;
  • Dicitura Normalizzata dei Nomi degli Autori delle Opere redatta sulla base del Database Ulan (Union List of Artist Names) del John Paul  Getty Museum;
  • Note.

Creazione di Autority Files per il DB

  • Stesura dell'elenco dei Nomi degli Autori delle Opere attraverso un controllo incrociato con le immagini delle Diapositive e la dicitura normalizzata ricercata sulla base del Database ULAN (Union List of Artist Names) del Paul Getty Museum.
  • Stesura dell'elenco dei Nomi Geografici dei luoghi attraverso la dicitura normalizzata ricercata del Database TGN (Getty Thesaurus of Geographic Names) del Paul Getty Museum.

Inventariazione e digitalizzazione diapositive

  • Attribuzione del numero di inventario a ciascuna diapositiva su 55897 pezzi.
  • Digitalizzazione delle diapositive. Lo scatto è stato effettuato per mezzo di un flessore utilizzando una macchina fotografica Panasonic FZ50 con lente aggiuntiva acromatica per fotografie ravvicinate (spazio colore SRGB, 14.000.000 pixel nativi, compressione Jpg High: tale risoluzione è stata sufficiente a distinguere chiaramente la grana delle diapositive).
  • Numerazione progressiva delle immagini digitali in riferimento al numero di inventario attraverso il programma NameWiz.

Riproduzione virtuale della disposizione topografica della diateca.

Foto - ritocco delle immagini

  • Gran parte delle immagini sono state ruotate secondo il giusto orientamento attraverso il programma di visualizzazione immagini di Windows
  • Foto - ritocco delle immagini attraverso l'uso del programma Adobe Photoshop 8.0. Le immagini sono state così ritagliate dalla cornice del telaietto e ricampionate in modo che la risoluzione non scendesse al di sotto dei 10.000.000 di pixel.

Schedatura immagini

  • Schedatura di una parte della diateca con la scheda F (Fotografia) dell'Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione.
  • Redazione di protocolli per la schedatura delle immagini.
  • Utilizzo del software Sirbec.
  • Ricerca sui Fondi fotografici della diateca
  • Individuazione di fondi omogenei e studio degli stessi per la ricostruzione delle linee generali della loro formazioni attraverso interviste con professori, ricerche bibliografiche e archivistiche delle carriere universitarie dei docenti presso l'Ufficio del Personale dell'Università (Piazza San Marco, 4).
  • Scelta di un campione di immagini per ciascun fondo da inserire all'interno delle pagine web e da poter utilizzare per un eventuale mostra sul Servizio Civile Volontario.

Salvataggio del materiale prodotto:

  • Salvataggio di tutte le immagini digitalizzate su due Hard disk esterni.
  • Salvataggio delle fotografie ritoccate su Dvd. 
Redazione didascalie dei Dvd prodotti.

1.2.Ringraziamenti

Si ringrazia il Dipartimento di Storia delle Arti e dello Spettacolo dell'Università di Firenze, in particolare le Professoresse Maria Grazia Messina e Tiziana Serena che con il loro impegno hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto.

Si ringraziano, per il supporto tecnico e informatico, l'ing. Giovanni Martellucci, tecnico dell'ateneo Fiorentino, la Regione Lombardia e TAI s.r.l., in particolare il Dott. Enzo Minervini e il Dott. Marino Delfino.

Un ringraziamento va anche a tutti i professori che, in vario modo, hanno offerto il loro contributo al progetto fornendoci preziosi consigli e informazioni.

2. Fondi fotografici

2.1. Fondo Roberto Salvini

Docente di Storia dell'Arte Medievale e Moderna dall'Anno Accademico 1956/1957 fino al novembre 1985.

Roberto Salvini (Firenze 1912 - ivi 1985), storico dell'arte e critico d'arte è stato docente presso l'Università degli Studi di Firenze dal 1956 al 1985, occupando la cattedra che era appartenuta a Roberto Longhi. Ha diretto per tutta la vita l'Istituto di Storia dell'Arte di Firenze, istituendone la biblioteca, oggi situata in Via della Pergola 56, che fu in seguito incrementata dalla donazione della sua collezione privata di libri da parte della moglie. Si deve a Salvini la valorizzazione e l'ampliamento degli strumenti didattici, quali l'utilizzo dell'immagine fotografica delle opere, volti a supportare l'insegnamento della Storia dell'Arte. La naturale conseguenza di questa predisposizione personale è stata la realizzazione di un cospicuo numero di diapositive, tuttora conservate presso la Diateca di Storia dell'Arte, che documenta gli studi di Salvini sulla Scultura Europea, con specifico riferimento a quella Gotica Francese e a quella Toscana, e sulla pittura del Quattrocento. Un particolare nucleo di diapositive si ricollega al primo corso tenuto da Salvini presso la Facoltà di Lettere di Firenze nell'Anno Accademico 1964/1965 incentrato sullo studio del Rinascimento Italiano e Fiammingo attraverso il confronto fra Masolino da Panicale, Masaccio e Jan Van Eyck. Le diapositive furono impiegate da Salvini come supporto fondamentale allo svolgimento delle lezioni: per la maggior parte in bianco e nero, molte sono costituite da un telaio in vetro e, a differenza di quelle usate precedentemente da Longhi, presentano un formato più piccolo.

2.2. Fondo Alessandro Parronchi

Professore Ordinario di Storia dell'Arte Medievale e Moderna presso la Facoltà di Magistero dall'Anno Accademico 1981/1982 fino al novembre 1990.

Alessandro Parronchi (Firenze, 26 dicembre 1914 - Firenze, 6 gennaio 2007), laureato in Storia dell'Arte nel 1938, è stato critico d'arte, nonché poeta, scrittore e critico letterario. Professore universitario di Storia dell'arte medievale e moderna presso l'Università di Firenze ha partecipato al clima culturale della sua epoca, entrando in contatto con poeti e pittori come Carlo Betocchi, Alfonso Gatto, Fallacara, Mario Luzi, Piero Bigongiari e Ottone Rosai. Ha portato avanti importanti studi sulla pittura e la scultura del Rinascimento, in particolare su Michelangelo Buonarroti al quale ha dedicato il celebre saggio Studi su la dolce prospettiva del 1964. Tra i suoi interessi principali ricordiamo anche l'Architettura Fiorentina del Quattrocento e in particolare Filippo Brunelleschi. Il fondo di diapositive a lui ascrivibile, in parte ereditato da Giulia Sinibaldi, allieva di Roberto Longhi, docente universitaria e direttrice del Gabinetto Disegni e stampe degli Uffizi dal 1941 al 1964, si caratterizza per la presenza di molti esemplari a colori fatti realizzare espressamente per scopi didattici.

2.3. Fondo Carlo Del Bravo

Professore Ordinario dall'anno accademico 1981/1982 fino all'ottobre 2008.

Carlo Del Bravo, storico dell'arte, si è laureato con Roberto Longhi nel 1959 presso l'Università degli Studi di Firenze discutendo una tesi su Liberale da Verona. Nello stesso anno inizia ad insegnare, prima presso l'Istituto d'Arte di Firenze, poi come assistente volontario di Roberto Salvini presso le Facoltà di Architettura e Lettere e Filosofia di Firenze.

Le diapositive conservate nella Diateca di Storia dell'Arte, riconducibili alla sua attività didattica, sono l'espressione di quelli che, nel corso della sua lunga attività, sono stati i suoi interessi di studio.

Inizialmente la sua impostazione didattica è prettamente longhiana, e negli anni Sessanta partecipa alla riscoperta del Seicento Toscano in particolare di pittori come Carlo Dolci, Jacopo Vignali e Giovanni Martinelli. Porta avanti gli studi su Liberale da Verona e Francesco Morone, le cui ricerche confluiranno in una serie di articoli pubblicati sulla rivista «Paragone». Fra la fine dello stesso decennio e l'inizio di quello successivo, i suoi interessi si rivolgono al Purismo e alla tradizione della Pittura Accademica, con lo studio di artisti come i fratelli Mussini e Pietro Benvenuti. Proprio a quest'ultimo pittore dedica la mostra "Pietro Benvenuti 1769 - 1844", allestita presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Arezzo nel 1969.

Al 1970 circa risalgono le diapositive riguardanti la scultura senese lignea del Quattrocento (Francesco di Valdambrino, Niccolò dei Cori, Antonio Federighi) che riflettono le ricerche effettuate in quel periodo dal professore grazie ad una borsa di studio finanziata da "Villa I Tatti".

Nella seconda metà degli anni Settanta si verifica la svolta fondamentale nel pensiero e nella didattica di Carlo Del Bravo, con l'allontanamento dalla puro-visibilità longhiana e l'adozione di un nuovo metodo basato sull'analogia fra testo letterario e immagine. A questa fase risalgono i suoi interessi per artisti come Luca della Robbia, Tribolo e Niccolò dell'Arca, per poi passare, fra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta, allo studio di tipo iconologico delle opere d'arte.

Di notevole importanza sono le grandi campagne fotografiche realizzate tra il 1977 e il 1981 in collaborazione con il fotografo Marcello Bertoni. Le diapositive nate da questo sodalizio presentano immagini di opere fondamentali come il Ganimede di Battista Lorenzi, La Fiducia in Dio di Lorenzo Bartolini e l'Angelo annunziante di Francesco Mochi. Proprio le fotografie delle sculture del Mochi frutto di questa collaborazione sono le protagoniste di una mostra intitolata Francesco Mochi fotografato da Marcello Bertoni su indicazioni di Carlo Del Bravo, che si tiene a Firenze nel 1981. Queste fotografie mostrano l'opera d'arte secondo punti di vista nuovi e inconsueti, attraverso tagli decisi e inquadrature profonde, che vogliono sottolineare la volontà dell'artista ed il contesto culturale in cui ha operato.

Dal 1983 Del Bravo inizia a collaborare con Giovanni Martellucci, responsabile del laboratorio fotografico della Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze, e approfondisce un'interpretazione iconologica dei contenuti, attraverso immagini che mostrano particolari inediti delle opere d'arte per trasmettere il significato più profondo dell'immaginazione dell'artista.

Un altro nucleo di diapositive riconducibili a questo periodo riguarda la Scultura Italiana fra le due guerre, con interi cassetti riservati ad Arturo Martini, Libero Andreotti e Francesco Messina, ma anche artisti dimenticati da tempo come Bruno Innocenti, Antonio Berti, Antonio Marini, Arturo Dazzi, Farpignoli, e Antonio Maraini vengono riscoperti e valorizzati da Del Bravo in studi a loro dedicati, pubblicati sulle riviste del tempo.

Dalla metà degli anni Sessanta fino all'anno Accademico 2004/ 2005, inoltre, ogni settimana per almeno un'ora il professore tiene delle lezioni di attribuzione nelle quali presenta agli allievi una panoramica sull'arte moderna, con particolare attenzione alla Pittura e Scultura Inglese e Tedesca tra Ottocento e Novecento e alla Pittura Accademica Francese, genere che negli anni Sessanta è generalmente messo in ombra dal maggiore interesse degli storici dell'arte per il Realismo. Per questi suoi studi prende spunto dai cataloghi delle aste, dalle riviste storiche come «Die Kunst», «The Studio», fino agli inserti pubblicitari dei Musei reperibili sulla rivista «Apollo». A questo scopo ha fatto realizzare delle diapositive riconoscibili perché molte di esse presentano le firme degli autori cancellate con un pennarello indelebile o coperte con etichette adesive.

Bibliografia

-Scultura e fotografia : questioni di luce. Università degli Studi di Firenze, Archivi Alinari. A cura di Maria Grazia Messina, Firenze, Alinari, 2001.

-Francesco Mochi

, fotografato da Marcello Bertoni su indicazioni di Carlo Del Bravo, Firenze, 1981.

2.4. Fondo Guglielmina Gregori

Professore Ordinario dall'Anno Accademico 1973/1974 fino al novembre 1999.

Mina Gregori è stata docente di Storia dell'arte Medioevale e Moderna all'Università di Firenze dal 1973 al 1999. Presiede la Fondazione di Studi di Storia dell'arte Roberto Longhi ed è direttrice della rivista «Paragone». Nel corso della sua attività didattica ha contribuito ad arricchire il patrimonio di immagini della Diateca, facendo realizzare numerose campagne fotografiche. Gran parte del fondo a lei attribuibile, infatti, rispecchia quelli che sono ancora oggi i suoi interessi di studio in particolare la pittura del Seicento e del Settecento di ambito fiorentino, alla quale dedica la mostra Il Seicento Fiorentino. Arte a Firenze da Ferdinando I a Cosimo III. Disegno - Incisione - Scultura - Arti Minori - Pittura, tenutasi a Firenze nel 1986/1987, che ha portato alla nascita di un importante settore della Diateca riguardante gli artisti Giovanni Domenico Ferretti e Sebastiano Ricci.

Un altro filone di studio particolarmente privilegiato dalla Gregori è stato quello della pittura di area lombarda tra Seicento e Settecento, in particolare Caravaggio e i caravaggeschi (si veda ad esempio l'articolo Caravaggio dopo la mostra di Cleveland, pubblicato su «Paragone» nel 1972), e artisti come Fra Galgario, Giovan Battista Moroni e in generale quelli dell'area compresa tra le province di Cremona, Bergamo, Brescia. Proprio questi ultimi studi sono confluiti nella realizzazione della mostra, curata dalla stessa Mina Gregori, "Giacomo Ceruti: il Pitocchetto" (Brescia 1987).

In seguito agli studi sull'opera di Raffaello, e alla mostra "Raffaello a Firenze" (Firenze 1984) da lei organizzata, la Diateca ha visto l'accrescimento del settore dedicato all'artista. Agli inizi degli anni Novanta le ricerche sulla pittura fiorentina del Quattrocento, a cui si riferisce invece la mostra "Maestri e botteghe: pittura a Firenze alla fine del Quattrocento" (ottobre 1992 - gennaio 1993), sottolineano l'importanza dei collaboratori dei grandi maestri come Sebastiano Mainardi e Biagio d'Antonio che vengono messi in risalto anche nei relativi settori della Diateca.

*Le informazioni sulla carriera universitaria del Docente sono state reperite presso l'Ufficio del Personale dell'Università degli Studi di Firenze, Piazza San Marco, 4. Ulteriori notizie sono state fornite per via orale dalla Prof. Lorenzo Gnocchi (febbraio e novembre 2008).

*redazione: Sabrina Chiappetta, Luisa Colombini, Daniela Fontanazza, Maria Teresa Giovannini, Servizio Civile 2007-2008

 
ultimo aggiornamento: 26-Nov-2015
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